Al ventun di gennaio – questa è la storia-,
ed era una notte di freddo maledetto,
al Visconti (1) è andata incontro la vittoria,
– era il milleduecentosettantasette –
in piazza a Desio, dove c’è la chiesa,
il dì che si festeggia sant’Agnese.
Da ormai un po’ di tempo il grande Ottone,
ch’era grand’arcivescovo di Milano,
per togliersi lo sfizio – o fu ambizione-,
voleva gabbare il Napo Torriani (2).
Notte e giorno sognava – vera fissa –
al posto della Torre la sua Biscia (3).
E c’è riuscito, grazie al tradimento
d’un Giuda Iscariota, grasso d’arrosto,
un bel piantagrane dell’accidente,
di nome Leonardo, di mestier prevosto.
…anche se oggi qualcuno sostiene
che il traditore sia un di Seregno (4).
È entrato a Desio, ha spazzato via
– dice – la brutta razza dei della Torre;
squarta, sbudella – una macelleria -,
in poche parole, di sangue ne corre;
sia mai detto che badasse alle spese:
va a fuoco e fiamme tutto il paese.
In mezzo ai rottami un povero cristo
sentendo alfin la tempesta passare,
– ben misero! – ormai senza casa rimasto,
fermo sta lì, non sa più che fare.
Un sacco di botte, l’han ben malmenato,
gli han rotto la schiena, poi nudo lasciato.
Lui guarda gli stracci che si trova addosso,
sospira e poi pensa: “E io sarei un gòss!” (5).
Trad. e note di G. Taccagni
Fonti: R. Comba “Storia medievale”, Cortina 2012; www.wikipedia.it
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Note al testo:
(1) Ottone Visconti (1207-1295), canonico a Desio in giovane età, è arcivescovo di Milano nel 1273 dopo anni di sede vacante; ottiene la signoria milanese dopo la vittoria contro i Torriani a Desio, nel 1277; nel 1287 nomina il nipote Matteo Capitano del Popolo e si ritira a Chiaravalle, dove muore nel 1295.
(2) Napoleone della Torre, anche detto Napo Torriani (…-1278), nel 1265 è Anziano del Popolo di Milano, oltre che podestà di Como, Novara, Bergamo e Lodi. Sconfitto a Desio da Ottone, è rinchiuso in una gabbia di ferro appesa all’esterno della torre del Baradello, a Como, e muore di stenti il 16 agosto 1278.
(3) Lo stemma dei Visconti è il famoso Biscione ingollante un uomo, tuttora uno dei principali simboli di Milano; simbolo della casata dei Torriani è, appunto, una Torre rossa.
(4) Le fonti sostengono come determinante per la vittoria viscontea l’intervento della popolazione desiana, ma discordano sulle modalità. Secondo alcuni tale don Leonardo, nuovo prevosto del Borgo desiano, avrebbe avvertito i Visconti la notte tra il 20 e il 21 gennaio di attaccare a sorpresa i Torriani prima dell’arrivo di rinforzi; altri attribuiscono l’azione a un certo Malexeratis, infiltrato di Seregno; altri ancora, infine, sostengono che furono i Visconti ad attaccare per primi, provocando i Desiani a ribellarsi ai Torriani e ad aprire le porte del Borgo.
(5) “Gòss”, in brianzolo letteralmente “gozzo, gola”, traslato “avido, ingordo”, è il soprannome dato agli abitanti di Desio, secondo un gusto tipicamente brianzolo che vuole, ad esempio, “Cupinàtt” gli abitanti di Seregno, “Sgurbàtt” quelli di Biassono e “Gratagaìnn” quelli di Vimercate.
Nelle cronache di epoca medievale il nome della nostra città viene soprattutto menzionato in occasione dello scontro del 1277 tra i Visconti e Torriani. Nonostante non fosse considerata al pari delle tante battaglie minori combattute nell’Italia del XIII secolo, la Battaglia di Desio risulta decisiva nel passaggio da comune a signoria per la città di Milano.
La sua storia, narrata da Stefanardo da Vimercate nel poema latino “Liber de rebus gestis in civitate mediolani”- ed illustrata nel ciclo degli affreschi nella sala dello Zodiaco della rocca di Angera –(conservati purtroppo solo in parte) – assume particolare rilevanza rispetto all’affermazione della signoria viscontea a Milano. L’importanza dell’evento trova conferma nella dedica di un altare a Santa Agnese, nel Duomo di cos’Milano: la liturgia onora questa santa proprio il 21 gennaio, e fino al 1500 si mantenne la consuetudine di considerare il 21 gennaio giorno festivo per i milanesi e i comaschi, solennizzato inoltre con una messa cantata nel Duomo, al suono delle trombe, per commemorare i caduti della strage (il sacro ufficio venne celebrato fino al 1952).
A Desio si combatte per le future sorti di Milano. Nel lontano 1277 la Storia, quella con la S maiuscola, fece transitare il suo corso attraverso quello che, allora, era soltanto il “Borgo di Desio”. Proprio qui, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, si scontrarono le nobili famiglie dei Visconti e dei Torriani per l’egemonia sulle terre di tutto il milanese. Sconfitto Napo della Torre, l’Arcivescovo Ottone Visconti, dopo sei anni di inutili tentativi, riuscì finalmente ad entrare in possesso dell’ambita città. Le cronache dell’epoca la ricordano come una delle battaglie più cruente, ma per Milano significò il passaggio dal libero comune alla Signoria (la forma di governo che in Italia successe al comune, dal tardo 13° sec. in poi, per porre fine alle lotte di fazione).

